Trail dei Cimbri con un Amico a quattro zampe
Porcia, 09 Luglio 2020
In questo 2020, in assenza di gare, ho apprezzato l’iniziativa proposta dagli organizzatori del Trail dei Cimbri per promuovere la loro manifestazione, in attesa del ritorno nel 2021.
Di seguito trovate la traccia GPX, disponibile anche nel sito ufficiale e al quale rimando per tutti i dettagli (link nei credit).
Il percorso si snoda da Vittorio Veneto verso il Monte Pizzoc, splendido punto di osservazione di tutto il panorama della pianura tra alto Friuli e Veneto Orientale, spingendosi anche fino al Lago di Santa Croce (proseguendo per poche centinaia di metri oltre la traccia).
La salita attraverso il bosco si è rivelata molto impegnativa e lunga fino al Monte Pizzoc, a quota 1565 metri, preludio di un’altrettanto impegnativa discesa con entusiasmanti single track (adatti anche alla MTB) che vi ripagheranno della fatica con scorci bellissimi dei Laghi di Revine, del Col Visentin e di tutto il comprensorio collinare attorno a Vittorio Veneto.
Ma non si è trattato di solo sport e natura. C’è spazio anche per un altro luce-pensiero..
Da diversi mesi, e cioè da quando abbiamo ampliato la famiglia adottando un cucciolone di Siberian Husky, condivido i miei allenamenti con il mio amico a quattro zampe.
Si tratta della mia prima esperienza con un cane e pertanto è un mondo tutto da scoprire.
Ma in questi pochi mesi di scoperta, sono già molto sicuro di alcune cose. Vivere con un cane, accudirlo, addestrarlo e renderlo parte della famiglia, è un’esperienza di vita di grande impatto e grande emozione.
E anche una grande responsabilità, per cui si deve dedicare tempo, energia, attenzione, soprattutto nei primi periodi.
Quali possono essere alcuni accorgimenti che ho trovato finora utili per me?
Il più importante accorgimento che mi è stato di aiuto in questo periodo per costruire un bel rapporto con Nɛo (così si chiama), è stato quello di osservare.
Osservare come si comporta, che tipo di azioni compie in risposta alle mie, quando mi ascolta, quando no, quando è contento, quando no.
Osservare i cambiamenti che nel tempo maturano in lui, cosa si modifica nel carattere e cosa invece non si modifica.
L’osservazione va fatta con presenza critica, senza altre distrazioni. Imparare una corretta osservazione richiede anni e la miglior via è quella di cominciare con l’auto-osservazione.
È uno sforzo che ripaga sicuramente nel tempo, perché ci permette di modificare atteggiamenti e abitudini che spesso non ci accorgiamo di avere.
C’è tantissima bibliografia sull’argomento, tuttavia un percorso guidato alla consapevolezza che promuove anche la tecnica dell’auto osservazione è sicuramente un’esperienza consigliata.
Aiuta se stessi, aiuta il rapporto con gli altri, umani compresi!